"Tuoni di tamburi, nugoli di bandiere, cinquantamila uomini a coronare le montagne: avanza e distrugge Tupac Amaru, liberatore di indios e negri, castigatore di coloro che ci hanno messo in questo stato più miserabile della morte..."

Così racconta Eduardo Galeano in Memoria del fuoco l'epica vicenda di Tupac Amaru II la cui figura spicca in questa saga letteraria che raccoglie 500 anni di tragedie, miti e storia dell'America latina. Tupac Amaru sarà sconfitto perchè

"...Il nuovo Inca non si decide ad attaccare (Cuzco,N.d.A.). Tupac Amaru, il figlio del Sole, non vuole uccidere Indios, e sono indios agli ordini del cacique Pamacahua, i difensore di questo bastione spagnolo".

E sono gli occhi del figlioletto Fernando che vedono

"che ora portano suo padre, Tupac Amaru, e lo legano ai sottopancia di quattro cavalli, per le braccia e per i piedi, faccia al cielo. I cavalieri danno di sperone verso i quattro punti cardinali, ma Tupac Amaru non si divide. Lo tengono sospeso in aria come un ragno... ma Tupac Amaru non si divide."

Le parole di Galeano fanno risuonare, a distanza di secoli, echi di questa cronaca, dalla quale sorge l'impulso poetico che ha dato vita a quest'opera.

Marcela Pavia